La Cru

Le foglie di vite in tempura farcite di crema Evo, cumino e lime sono un’esperienza che rasenta un piacere intimo e sontuoso. Eppure non c’è nulla di rigido e pretenzioso nella cucina di Giacomo Sacchetto e del suo team. Si esce da La Cru con il sorriso per aver fatto esperienza delle verdure raccolte nell’orto e preparate con eleganza, dei piatti spettacolari a base di manzo e coniglio, della pasticceria stupefacente curata da Davide Tarenghi (deliziosa la sfera alla nocciola con gelatina di corniolo). Sono gli accostamenti la cosa più intrigante, giocando tra local e innesti di cucina marinara. L’atmosfera è rilassata, la squadra affiatata e il maître Giampiero Compare sa accompagnare nella scelta di un’etichetta del territorio (dalla non scontata carta dei vini). Dalla cucina (a vista, senza spettacolarizzazione) i piatti escono con rapidità e alla fine - anche scegliendo à la carte - il rapporto tra conto e sazietà è convincente.