Il 2021 è l’anno del Prosecco Rosé

Prosecco Rosé

di Laura Guerra

Lo dicono i numeri, il 2021 è l’anno del Prosecco Rosé. Elegante, perlage fine e persistente, profumato di fiori bianchi, mela e agrumi con sentori di fragola e lampone; il gusto è rotondo, morbido e strutturato. Nel 2020 sono state imbottigliate quasi 17 milioni di bottiglie di Prosecco Doc Rosé da 111 case spumantistiche per una produzione del 3,4% sul totale del Prosecco. Fra il 15% e il 20% sarà consumato in Italia, mentre il resto sarà stappato sulle tavole di Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Scandinavia, Francia, Est-Asia.

Ultimo nato nella famiglia del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, si stima che il numero di bottiglie vendute raddoppierà raggiungendo un numero totale che oscillerà fra i 40 e i 50 milioni.

Quattro le tipologie disponibili che  diffondono il drink pink: brut nature, extra brut, brut e extra dry, frutto dell’uvaggio fra Glera e Pinot nero spumantizzati con fermentazione naturale e metodo Martinotti Charmat.

Bello da vedere con il suo perlage fine e persistente, caratteristica conferitagli da una sosta sui lieviti di almeno 60 giorni: profuma di fiori bianchi, mela, agrumi; ha sentori di frutta rossa rilasciati dal Pinot Nero; ha un gusto rotondo morbido e strutturato.

La nuova bollicina, tenuta a battesimo alla fine dello scorso anno durante una diretta facebook dal palco del teatro Dal Monaco di Treviso, cui sono intervenuti addetti ai lavori di calibro internazionale, è il frutto dell’impegno dei vinificatori che lavorano sul territorio vocato alla produzione, fra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Nel corso del debutto pubblico, il Presidente Stefano Zanette ha tracciato un excursus storico di questa grande denominazione e ha illustrato le azioni di programmazione dell’offerta, l’obbligo del contrassegno, le attività di promozione e quelle legate alla tutela e salvaguardia dell’ambiente.

Il direttore Luca Giavi ha sottolineato: “La nostra presenza in questo teatro esprime la nostra vicinanza al territorio al quale apparteniamo e al quale dobbiamo tanto. Il nostro obiettivo, ora, è quello di intensificare le operazioni di valorizzazione delle peculiarità delle diverse aree della nostra denominazione, a cominciare dalla provincia di Trieste dove la denominazione Prosecco trova le sue radici”.

Andrea Battistella, enologo e vice direttore del Consorzio ha guidato la degustazione: dalla corretta apertura della bottiglia, passando per l’analisi del colore, che ricorda il bocciolo di rosa e i fiori di ciliegio e degli aspetti sensoriali, suggerendo agli ospiti collegati on line di “cercare con il naso le delicate note di fragola e lampone e con il palato la cremosità delle bollicine insieme a raffinatezza ed eleganza delle sensazioni gustative garantite da una permanenza sui lieviti”.

Il nostro paese è fra i primi 5 mercati al mondo e rappresenta il quinto mercato al mondo per consumo di vini rosati (13% del totale), mentre incide per circa il 7% sulla produzione mondiale (26,4 milioni di ettolitri di vino rosato nel 2018), con quattro regioni, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Puglia, capaci nel 2020 di concentrare il 67% della produzione rosè Dop/Igp nazionale.

 

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