Olivieri 1882 ad Arzignano: una lunga storia di famiglia e lievitati d’eccellenza.



 

di Laura Guerra

Quando sei un’azienda artigianale con più linee di produzione, con sistemi di vendita diversificati e una solida esperienza imprenditoriale può essere più facile adattarsi ai cambiamenti e alle nuove disposizioni imposti dall’emergenza sanitaria, cogliendone al volo le opportunità che offre.

La pasticceria gelateria Olivieri 1882 di Arzignano nella provincia vicentina, da marzo ha incrementato del 40% il commercio on line di colombe pasquali, soprattutto di quelle classiche e al cioccolato.

“Anche il delivery e l’asporto di lievitati e di prodotti per la colazione vanno abbastanza bene”.

A raccontarlo è Nicola Olivieri, responsabile qualità e quinta generazione di una famiglia che in una ininterrotta catena di lavoro da 140 anni, sforna, prepara e vende dolci e pane, pizze e piatti pronti, pasta fresca e caffè ad Arzignano, paese di 25mila abitanti conosciuto per la trasformazione e la concia delle pelli. Un luogo della provincia italiana come ce ne sono tanti e che sono l’ossatura produttiva del nostro Paese dove il mix fra sapienza artigiana e modello famigliare crea opportunità e valore aggiunto per un territorio.

La pasticceria Olivieri è famosa e riconosciuta  per i lievitati da ricorrenza:  i suoi panettoni, pandori e colombe da anni sono ai vertici delle classifiche di settore e vanta il premio “Miglior Colomba Artigianale d’Italia 2019”.

Per la Pasqua al tempo del Covid proprio la colomba ha riscosso un grande successo e gradimento sia on line che con il delivery.

“I nostri clienti non hanno rinunciato ad un piacere rassicurante anche in questo periodo difficile durante il quale tutti abbiamo dovuto riorganizzarci rispettando le regole; noi abbiamo ridotto la produzione sia in termini di quantità che di assortimento in modo da evitare gli sprechi ma siamo soddisfatti perché la gente si è subito adeguata senza problemi, abbiamo rivisto l’organizzazione interna spostando alcuni dipendenti dalle mansioni di banco a quella di consegna a domicilio”.

Come valuti l’intervento istituzionale?

“Dal punto di vista sanitario le misure prese dalla Regione Veneto sono state tempestive ed efficaci ed hanno impedito che il contagio si diffondesse, come imprenditori non abbiamo ricevuto niente, ci siamo rimboccati le maniche come siamo abituati a fare da sempre”.

Cosa manca vi manca di più in questo periodo?

“Il contatto con i clienti senz’altro, soprattutto quello della prima colazione, è il primo momento della giornata, da noi venivano tanti lavoratori delle fabbriche e da alcuni anni la nostra prima colazione viene premiata  da guide e riviste specializzate per la qualità di cornetti, brioches e bevande”.

Raccontaci la vostra storia.

“La nostra tradizione parte da lontano, più di un secolo fa un antenato di famiglia, Luigi apre il primo forno, seguirà Bianco Olivieri con una panetteria e poi un laboratorio più grande e negli anni ’70 inizia a vendere per primo il Pan Biscotto e la biscotteria confezionata mentre la moglie Miranda inizia a produrre i primi dolci da forno.

Con la prematura scomparsa del padre, Oliviero appena diciottenne, insieme alla moglie Patrizia, prende in mano il negozio e il laboratorio dove era cresciuto, aggiungendo la caffetteria. A lui mi sono affiancato io con mia moglie Michela e dal 2006 stiamo realizzando un progetto basato sui lievitati che sono la nostra grande eccellenza”.

State studiando qualche novità?

“Stiamo sperimentando qualche idea nuova per i gelati, qualche nuovo gusto usando la frutta di stagione da proporre sia cremoso che in sorbetto; non è un cosa indispensabile come il pane ma vogliamo offrire un momento dolce che dia a tutti un po’ di ottimismo”.

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