di Bruna Sapere
Palazzo Petrucci, a Napoli, ha ospitato l’attesissima finale del contest Primo Piatto dei Campi 2023, promosso da 50 Top Italy e Pastificio dei Campi. Si tratta di un’iniziativa che da sempre valorizza i talenti creativi, sottolineando il messaggio che dietro alla cucina d’autore ci sono lunghi percorsi formativi, studio, ricerca, esperienze sul campo.
Venticinque i giovani partecipanti – derivanti da una selezione di ben novanta candidature – che hanno proposto una ricetta incentrata sull’importante tema dello “zero sprechi”, rendendo protagonista la pasta secca.
I top ten selezionati a partecipare all’evento finale sono apparsi molto emozionati, ma con tanta voglia di esprimersi e parlare di sé e delle proprie creazioni, nel corso del cruciale assaggio da parte della giuria tecnica, composta da Alfonso Iaccarino, chef patron del Don Alfonso 1890, Giuseppe Di Martino, CEO di Pastificio dei Campi, Lino Scarallo, resident chef di Palazzo Petrucci, Peppe Guida, chef patron di Antica Osteria Nonna Rosa, Barbara Guerra, Luciano Pignataro, Albert Sapere, i tre curatori di 50 Top group.
La giuria della finale di Primo Piatto dei Campi 2023
Impresa ardua nello stabilire il podio, quella della giuria, piacevolmente sorpresa dalle proposte esaminate, da cui sono emersi tanta creatività, studio sulla materia prima, pensieri ragionati sul tema, lavorazioni sui singoli elementi, primi fra tutti i vegetali.
I finalisti di Primo Piatto dei Campi 2023
Sul gradino più alto del podio, Franco Salvatore e Andrea Zazzara, del 28 Posti a Milano, con Linguina al siero di Kefir, Parmigiano, Elicriso e Fieno, a cui è andato il premio speciale Creatività 2024, che sarà consegnato nel corso del Gran Galà della Cucina Italiana, a dicembre, durante la presentazione della guida dei migliori ristoranti italiani, in Italia e nel mondo, 50 Top Italy 2024.
Linguina al siero di Kefir, Parmigiano, Elicriso e Fieno di Franco Salvatore e Andrea Zazzara
Al secondo posto Martin Lazarov, di Principe di Belludia a Noto, con Physis.
Physis di Martin Lazarov
Al terzo posto Tommaso Luongo, de Il Mirto Restaurant di Forio d’Ischia, con Plastica Riciclata.
Pasta Riciclata di Tommaso Luongo
I tre piatti hanno interpretato perfettamente il tema di questa edizione, ponendo un punto di attenzione sulla cucina etica e sostenibile, e valorizzando alimenti spesso considerati meno nobili, attraverso nuovi processi di lavorazione, che hanno permesso di esaltarne il carattere.
Gli altri sette finalisti, posizionatisi tutti ad un simbolico quarto posto, si sono susseguiti di fronte alla giuria, nell’ordine:
Emin Haziri, di Cannavacciuolo Bistrot Torino a Torino, con Spaghetto vegetale e peperone crusco.
Spaghetto vegetale e peperone crusco di Emin Haziri
Davide Zanonato, de Il Lago a Ginevra, con Spaghettone all’essenza di melanzana.
Spaghettone all’essenza di melanzana di Davide Zanonato
Gianluca Peruzzi, di Ristorante Mater a Poppi, con Spaghettini, carote avvizzite e limone.
Spaghettini, carote avvizzite e limone di Gianluca Peruzzi
Enrico Failla, di Antica Trattoria di Sacerno a Sacerno, con Spaghettini, capperi, limone e briciole di mare.
Spaghettini, capperi, limone e briciole di mare di Enrico Failla
Carlotta Delicato, di Delicato Ristorante a Contigliano, con Mafaldone glassate ai funghi porcini.
Mafaldone glassate ai funghi porcini di Carlotta Delicato
Marco Truzzi, di Cantone 7 a Latina, con Elogio alla carota.
Elogio alla carota di Marco Truzzi
Daniele D’Ambrosio, di Reale a Castel di Sangro, con Dalla pelle al cuore, calamarata e calamaro.
Dalla pelle al cuore, calamarata e calamaro di Daniele D’Ambrosio
Brindisi finale, assaporando Mischiato potente, fagioli spollichini, sciurilli e sconcigli, preparato dallo chef Lino Scarallo.
Lo chef Lino Scarallo
Photo credits Alessandra Farinelli per Pastificio dei Campi